Rete "Città Amica", Legambiente, ARCI,
Movimento Federalista Europeo, Sinistra Ecologista
invitano all’incontro:
Padova Città d’Europa
Ecologia,Cultura,Partecipazione: le sfide del futuro.
sabato 5 giugno, ore 9,30, Padova
sala degli Anziani – Palazzo Moroni
Introducono
Luisa De Biasio Calimani -
Rete "Città Amica"Sergio Lironi - Presidente Legambiente Padova
Relatori
Giovanni Berlinguer
- candidato al Parlamento EuropeoFrancesco Indovina - Dipartimento IUAV Venezia
Edoardo Zanchini - Segreteria Nazionale Legambiente
Giorgio Anselmi - Direttore Istituto di Studi Federalisti Altiero
Spinelli
Margherita Petranzan - Direttrice Rivista Anfione Zeto
Camillo Bianchi - Università di Padova
Ilario Simonaggio – Segretario Generale CGIL Padova
Stefano Dall’Agata – Coordinatore Regionale Sinistra Ecologista
Dibattito
Interverranno
Flavio Zanonato - candidato Sindaco di Padova
Franco Frigo - candidato Presidente Provincia di Padova
Il convegno "Padova Città d’Europa" pone tre grandi questioni: ecologia, cultura, partecipazione e attorno a queste svolge alcune considerazioni e proposte.
E’ sintomatico il fatto che siano offerte da cinque associazioni, con la presenza di un rappresentante del mondo sindacale. Questo per sottolineare che ciò che accade nel mondo, anche lontano, si riflette sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Ma anche se il "viceversa" accade in modo infinitesimale, vogliamo essere un "infinitesimo" perché tanti di questi infinitesimi costruiscono ciò che accade nel mondo. Non con lo stesso peso naturalmente. Bush e una donna irakena non influiscono nello stesso modo sulle sue sorti. Ma non c’è scelta, o la rassegnazione o la speranza che la determinazione e la volontà sappiano essere un presidio per il progresso civile che viene altrimenti quotidianamente eroso.
Civiltà significa garantire, nelle città in cui vive l’80% della popolazione, condizioni di convivenza civile, sicurezza, solidarietà, pace, salute, una casa per chi non ha reddito, un giardino per i bimbi, luoghi di incontro, piazze, verde e la possibilità di raggiungere questi ed altri luoghi senza ricorrere al mezzo di trasporto privato. Significa riscattare le periferie dalla loro condizione di marginalità.
Città e territorio sono beni pubblici.
L’Europa ci sfida sul livello della qualità architettonica, sulle nuove centralità periferiche, sulla qualità dei luoghi urbani pubblici: momento di convivenza civile ed espressione di democrazia. Questi rappresentano la tradizione delle città d’Europa che vogliamo riaffermare come emblema del dominio dell’interesse generale sul particolare, dell’interesse pubblico sul privato, che si traduce poi in una migliore qualità della vita per ogni individuo, anziché per pochi.
Le grandi conquiste sociali non possono, non debbono arretrare, ma amplificarsi per essere un Europa dei cittadini, dei popoli, dei diritti e non solo un Europa economica. Per contrastare nuove egemonie imperialiste, per riaffermare un ruolo mondiale a sostegno della pace. Una pace che si realizza con l’equa distribuzione delle risorse e con il risparmio di quelle che abbiamo, preziose e irriproducibili.
Il controllo pubblico della gestione delle risorse primarie è un elemento fondamentale dell’esercizio della democrazia.
Investire in cultura, ricerca e non in armi che arricchiscono pochi e sottraggono risorse ai servizi, alla tutela dei cittadini, alla loro istruzione e salute come avviene negli USA. Quindi pensiamoci bene prima di istituire un esercito europeo come chiede la costituzione.
Possiamo essere all’altezza di nuove grandi sfide con l’ingegno che ha caratterizzato questa città nel passato ed è in grado di assicurare nel futuro, solo se guidato da una politica lungimirante che sappia inserire Padova nel circuito europeo ricco di potenzialità e di rischi.
Chiediamo a Berlinguer, quando sarà al Parlamento Europeo, e a Zanonato, quando sarà Sindaco di Padova, di lavorare insieme e collaborare per togliere Padova da un provincialismo che non merita e per proporre una carta europea dei diritti urbani che proietti l’Europa verso un continente di cittadini protagonisti del loro futuro. Un’Europa che promuova la pace con forza e determinazione e che contenga nella propria costituzione il ripudio alla guerra come recita l’articolo 11 della Costituzione italiana