"CITTA’ AMICA"

Traccia per il Forum CULTURA e CITTA’, da tenersi c/o la Fondazione Querini Stampalia

Gianni Fabbri

Caratteri dell’iniziativa A primavera vi sarà una scadenza politico-amministrativa. E’ stata avanzata da Cofferati e altri la proposta di "liste sperimentali dell’Ulivo". Pensiamo che sia indispensabile far precedere o costruire queste liste con un’elaborazione programmatica, di cui la nostra iniziativa può costituire uno dei tasselli.Per altri versi la nostra iniziativa trarrebbe giovamento dall’assumere un primo traguardo temporale e politico coincidente con questa scadenza.Il prossimo incontro, sarà un FORUM su CULTURA E CITTA’. In esso verranno affrontati partitamene gli argomenti in cui il tema si articola e sarà aperto ad interlocutori istituzionali e non, di ambito "ulivista", in grado di portare riflessioni derivate dai ruoli ricoperti e dalle esperienze svolte. Successivamente verrà organizzata un’iniziativa "pubblica" sugli argomenti trattati, con relatori scelti tra coloro che hanno partecipato al Forum e interventi programmati di interlocutori "esterni".

Il tema generale Il ruolo CENTRALE E STRATEGICO della cultura e delle sue strutture nel futuro urbano. Queste strutture - pubbliche e private, di consumo e di produzione, di formazione e di ricerca , ecc. - si vanno configurando come NUOVI MOTORI dello sviluppo urbano e della vita civile. In esse e con esse si realizza concretamente, nel quotidiano, il cortocircuito tra UNIVERSALISMO E SPECIFICITA’, tra identità storico-culturale e globalità dei processi, tra patrimonio storico artistico ereditato e nuove architetture… I modi e i caratteri della PROMOZIONE e del GOVERNO di queste strutture, il ruolo economico e civile che esse posseggono e i movimenti sociali che in esse trovano occasione di esistenza e di espressione, costituiscono uno dei nuclei strategici per un futuro programma politico (di governo delle città ma non solo). In esse e con esse è possibile ridefinire il SENSO del vivere una città. Per esempio nel rapporto tra cittadini residenti, cittadini non residenti, turisti ecc.; o sul versante multietnico, della conoscenza e dell’integrazione…Queste strutture e queste funzioni sempre di più tendono a coincidere con una parte rilevante delle possibilità di modernizzazione e di sviluppo economico di un paese e delle sue aree produttive. Il caso del Nord- Est, da questo punto di vista è assolutamente esemplare. Ad esse va rapportato il problema dell’articolazione urbana tra Centro e Periferia, quello decisivo dell’accessibilità e del sistema infrastrutturale, fino al rapporto che esse devono/possono avere con la dimensione ambientale e degli spazi verdi,,,Questo è anche il terreno di lotta politica per vecchi e nuovi DIRITTI.

Possibili articolazioni del tema La grande stagione di trasformazione URBANA che ha contraddistinto gli anni ’90; la straordinaria PASSIONE CIVILE che ha consentito di modificare profondamente il SENSO della vita nelle città governate dai sindaci e dalle amministrazioni "uliviste" richiedono oggi un’azione di sviluppo e un nuovo livello di "progettualità".E’ stato avviato uno straordinario processo di riconquista del ruolo civile e urbano dei "cuori monumentali" delle città, riscattandoli da un secolare utilizzo con funzioni pubbliche e private "povere" o addirittura "segregate": uffici e apparati burocratici, depositi, sedi di associazioni e/o apparati statuali, ecc.. Roma (Campidoglio, sistema mussale ecc.), Napoli (Maschio Angioino, Piazza Plebiscito ecc.) sono forse gli esempi più eclatanti; ma si tratta di un processo che ha coinvolto città medie e piccole e che ha realizzato un nuovo, diverso modo di vivere la città. Si tratta ora di indagare le condizioni e i problemi di una piena attuazione della riconquista culturale e civile delle strutture monumentali urbane, per il "definitivo" passaggio dalla logica funzionalistica del "contenitore" a quella della completa espressione dei valori di identità collettiva; per il compiersi della coincidenza/convergenza tra valori storico-monumentali, luoghi della memoria, della conoscenza storica, dello scambio e della produzione culturale. Nell’ambito nord-est la situazione più avanzata di vero e proprio "laboratorio" è certamente quella di Venezia.In questo quadro vanno esplorati nuovi "territori", come quello degli spazi e dei luoghi della "libera sperimentazione artistica e culturale" o quello degli "spazi per i giovani" o degli spazi multietnici-mutireligiosi (anche in riferimento a esperimenti in corso in alcune città europee)

In attesa di valutazioni e suggerimenti

2/2/03