Una città per amica: C'è anche l'inquinamento elettromagnetico
Vincenzo Vita
La città amica ha un nemico: l'inquinamento elettromagnetico. Il centrosinistra si impegnò molto per arginare un fenomeno grave e persino inquietante per la salute dei cittadini e per l'ambiente. Il proliferare fuori da ogni regola di antenne e trasmettitori - fenomeno divenuto abnorme con la telefonia cellulare di terza generazione (Umti) - ferisce i nostri centri abitati come e più degli insediamenti abusivi.
Eppure esistono una Legge quadro impegnativa del 2001 e un Decreto del 1998, che regolano (o dovrebbero regolare) il settore. Non solo. E' in vigore anche il piano delle frequenze radiotelevisive, completamente inapplicato. Troppo ritardi nell'attuazione, molta disattenzione, scarsa sensibilità istituzionale hanno aperto la strada alla controriforma della destra. Purtroppo se ne parla troppo poco e molto modesta è anche l'iniziativa del movimento ambientalista, che stenta a predisporre iniziative adeguate. La controriforma è in atto e la prova provata è costituita dal decreto legislativo del governo varato nell'agosto del 2002 sulla "realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione". In quel provvedimento si ribalta l'impostazione precedente: l'autorizzazione non passa per verifiche di congruità con la salute e con l'assetto del paesaggio, ma viene rilasciata attraverso un meccanismo che assomiglia da vicino al "silenzio-assenso".
Diverse regioni hanno giustamente aperto il problema dell'incostituzionalità del decreto, che contrasta platealmente con la riforma federalista del titolo V della Costituzione (art.117). Più complessivamente, si pone la questione della legittimità di un provvedimento assolutamente pericoloso e pieno di conseguenze negative. Le frequenze hertziane sono molto "materiali", anche se non si vedono.
Fasciano le nostre città e i nostri paesi con una rete fitta e sempre più avviluppata. Regolare attentamente tale struttura di rete è un obiettivo da darci e l'iniziativa di "Città amica" è di particolare importanza per riaccendere l'attenzione verso un tema da non derubricare.
Dobbiamo affermare "l'ecologia della comunicazione", applicando piani e leggi approvati con tante difficoltà e resistenze. La controriforma va bloccata, prima che sia troppo tardi.