Prof. Manlio Marchetta – Università di Firenze

LA MANIFATTURA DEI TABACCHI:OPERA DI ARCHITETTURA DEL XX SECOLO,  ECCEZIONALMENTE COLLOCATA NELLA CONURBAZIONE FIORENTINA

-Anche nel caso in questione occorre considerare adeguatamente i  principi scientifici che , in Europa, hanno generato i concetti e le  espressioni di “heritage”, eredità-patrimonio (spirituale e  materiale-retaggio della storia della società e della cultura.

-La Carta di Gubbio e le azioni non solo per la conservazione ma per la conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e  urbano, di ogni tempo.

-La doverosa estensione al patrimonio costituito dalle opere di  architettura e di alta tecnologie costituite dagli stabilimenti  industriali, di ogni tempo.

-La Manifattura Tabacchi di Firenze non costituisce affatto una  qualsiasi delle cosiddette “aree dismesse” (attribuzione equivoca e  pericolosa specie se “incentivante” delle demolizioni).

-La Manifattura Tabacchi di Firenze è stato ed è un vastissimo complesso, fortemente unitario e inscindibile (10 ettari di pavimenti  ai vari piani!).Gli ambienti architettonici hanno caratteri e dimensioni idonee ad essere il supporto di  attrezzature urbane e territoriali di alto rilievo sia dimensionale che qualitativo sia nel campo della  produzione della cultura e della scienza , nei diversi settori, che  nel campo, decisivo per Firenze e la Toscana, della  diffusione/formazione/riproduzione della cultura, della scienza, delle  arti, dello spettacolo e simili.

-La collocazione  del complesso , rispetto al territorio urbanizzato  della piana ed alle città e cittadine che lo conformano, risulta oggettivamente  “specialissima” e “rara” per sito, connessioni attuali e potenziali,  nuove infrastrutture determinanti di previsione e più precisamente per:

a)            possibile affaccio diretto, per diverse centinai di metri, sul  Parco delle Cascine , oggetto di riqualificazioni , ove opportunamente  connesso con il baricentro del Parco e con le direttrici dell’oltrarno;

b)           possibili relazioni funzionali e infrastrutturali specifiche col  Parco della Musica, naturalmente a condizione che tale direttrice  fondamentale  rimanga sgombra da  occupazioni  che la blocchino che  non siano strettamente coerenti con tale prospettiva;

c)            relazione di corrispondenza , proprio in questo sito, delle linee  tramviarie, la 4 e la 5 (collegata a Novoli con la 2) strutturanti,  prossimamente, l’area urbana centrale e occidentale;

d)           possibile relazione diretta con il sistema di trasporto fluviale,  con spostamento delle“pescaie”, da e verso le rive del centro antico della città;

e)           possibili relazioni privilegiate, funzionali e infrastrutturali,  con i diversi ingredienti urbanistici del  nuovo polo multifunzionale  di Novoli  nonché,nella stessa, direttrici con il nodo  infrastrutturale di Rifredi, in autonomia rispetto alla “dipendenza”  delle convergenze sulla Fortezza e la Stazione di SMN.

-              Dai requisiti di tale collocazione specialissima derivano una  molteplicità assai corposa di  “privilegi” urbanistici che devono essere presi in  considerazione, per la propria natura propositiva, nella fase di elaborazioni dei destini programmati.

-     Ciò in analogia  con quanto hanno giustamente già affermato ,  nelle introduzioni al Volume “Settantanni in fumo”, curato da Marco  Ferri e Oriella Ferrini ed edito nel 2011dal Comune di Firenze e dal  Quartiere 1 di Firenze, il Sindaco di Firenze Matteo Renzi , il  Presidente del Quartiere 1 di Firenze Stefano Marmugi nonché , nel  2002, l’allora Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Simone  Siliani  (cfr.citazioni).