MANIFESTO RETE ARCHITETTI URBANISTI
Usare il controllo dei mezzi di informazione per oscurare ogni diversa opinione politica e ogni critica, usare la forza durante le manifestazioni di massa considerate eversive e non il sale della democrazia, usare il Parlamento per difendere interessi privati di chi è accusato di gravi reati sconvolgendo e degradando il nostro ordinamento giudiziario, disconoscere il valore del lavoro, tentare di dividere il sindacato, mettere in discussione il parziale stato assistenziale esistente nel nostro paese e il primato della scuola pubblica, alimentare soprattutto nei giovani la volgare teoria della supremazia del denaro, tutto ciò produce una pericolosa involuzione delle conquiste democratiche e può contaminare le coscienze, riducendo il senso critico, esaltando l'individualismo, irridendo ai valori etici e alla morale civica.
Si avverte inoltre una scarsa apprensione per il pericolo della guerra, la cui ipotesi è accolta come una delle opzioni possibili, dando giustificazione all'idea della "guerra preventiva" che fa strame di ogni diritto internazionale e di ogni autonomia dei popoli e delle nazioni: un atteggiamento fino a qualche tempo fa considerato inconcepibile, di cui oggi si discute come dell'opzione più favorevole. Questa non è la via per combattere il terrorismo, ma piuttosto la strada per alimentarne le base politica.
Si impone invece una posizione decisa e radicale contro la militarizzazione del mondo e contro la rassegnazione che la risoluzione dei confitti possa ottenersi con le armi e non con la riduzione delle profonde diseguaglianze e ingiustizie che gravano sul pianeta.
Ma ci troviamo di fronte ad un Governo e alla sua maggioranza parlamentare che si piegano servilmente al lucido e cinico disegno di egemonia mondiale degli Stati Uniti. Assistiamo anche al disorientamento del centro sinistra e della sinistra internazionale di fronte alle grandi e storiche responsabilità che oggi è chiamata ad assumere.
I motivi per mobilitarsi sono molti, tra questi anche quelli relativi alla gestione della città e del territorio. A questo scopo è stata costituita (Firenze 18 luglio 2002) una Rete denominata CITTA’ AMICA, aderente all’associazione Aprile, formata da tecnici, architetti, urbanisti che in sintonia con i movimenti che denunciano gli atti eversivi di questo governo, con la mobilitazione della società civile, di fronte alla progressiva erosione degli spazi democratici e dello stato di diritto, intende offrire il proprio impegno in stretto legame con la difesa dei diritti dei lavoratori, dell’indipendenza della magistratura, della pluralità dell’informazione e, oggi prioritariamente, con le iniziative per difendere la pace.
La Rete è specificatamente impegnata in difesa di quei diritti che sono il risultato di grandi lotte e vere riforme che hanno determinato l'innalzamento del livello di civiltà del nostro paese e che il Governo di centro destra mette costantemente a rischio con i suoi provvedimenti.
Il diritto:
La "rinascita" della città e del territorio come centro di vita sociale e civile, motore dello sviluppo economico, tecnico e culturale, culla di democrazia, non può che essere l'impegno di tutti i democratici;
Questi sono i motivi che danno senso e motivazione alla Rete "Città amica".
Si tratta di temi che gli stessi partiti di sinistra hanno sottovalutato mostrando disattenzione e incapacità di elaborazione, inseguendo spesso, anche per la città e il territorio, opzioni di stampo liberista. Riteniamo che la vicenda urbana e territoriale possa essere il centro di un rinnovato impegno di partecipazione democratica, il luogo dove dare risposta alle nuove domande di qualità urbana e ambientale, di difesa e miglioramento dello stato sociale, di esercizio del controllo collettivo dei governati sui governanti.
A questo scopo la Rete si impegna a produrre materiali su questioni specifiche di carattere disciplinare, a promuovere iniziative di riflessione e di mobilitazione, a costruire un rapporto dialettico e costruttivo con i partiti della sinistra e del centro sinistra, che vorremmo meglio definiti nella loro identità e capaci di più coesione e maggior senso di responsabilità per rispondere alla domanda di unità che viene dal basso, condizione minima ma imprescindibile per tornare a vincere.
La Rete "CITTA’ AMICA" intende fornire proposte e idee su temi dei quali ha una competenza specifica e che potranno costituire piattaforme di lotta, di iniziative e di programmi sui quali si possano costruire coalizioni forti che altrimenti hanno la fragilità di un edificio senza fondazioni.
Ma agire all’interno dello specifico affrontando i temi della città, che interessano il vivere quotidiano degli individui (i servizi, le piste ciclabili, il verde, la casa), la qualità del paesaggio urbano, la tutela dei monumenti e dei centri storici, gli scenari sul futuro assetto del territorio anche con il coraggio dell’utopia, i modelli partecipativi del fare urbanistica, non esime dall’impegno politico e civile di partecipare e aderire a iniziative e appelli su temi diversi, come è avvenuto per la grande manifestazione del 14 settembre a Roma.
Con l’adesione all’appello "Fuori l’Italia dalla guerra" esprimiamo la nostra solidarietà ad iniziative di ferma democratica opposizione che su questo tema appaiono ancora inspiegabilmente rare e comunque insufficienti rispetto alla gravità del problema