Proposta della Rete di Architetti-Urbanisti "Città Amica"
Sintesi di Programma dell’Ulivo sui temi: Città e Territorio
Il programma per la Città e il Territorio traduce gli obbiettivi di sviluppo, equità, solidarietà, progresso, nei punti di forza espressi dai
DIRITTI URBANI
Il Diritto alla Città
alla Casa
alla salute e al benessere
all’equità e alla socialità
alla legalità urbana
alla bellezza dell’architettura e del paesaggio
che si realizzano attraverso specifici interventi:
-Controllo pubblico delle trasformazioni e visione unitaria del territorio inteso come bene collettivo: contenuti che vanno perseguiti ed espressi in tutti gli atti legislativi e programmatici prodotti ai vari livelli istituzionali, destinatari delle funzioni di Governo del territorio
-Detassazione dei Trasferimenti Immobiliari
per favorire un miglior uso del patrimonio edilizio esistente che per degrado, dimensione impropria degli alloggi rispetto al variare del numero di componenti del nucleo familiare, mobilità del posto di lavoro, è mal utilizzato e fonte di sprechi
-Contributi al risanamento dell’edilizia esistente
per favorire soprattutto nei centri storici il mantenimento dei residenti e per evitare, anche attraverso interventi di manutenzione, il degrado irreversibile di edifici in particolare quelli vincolati dai Piani
-Percentuale di edilizia residenziale pubblica
riservata, in termini di cessione di aree e/o di alloggi, negli interventi di trasformazione urbana, per aumentare l’insufficiente patrimonio di ERP dando così risposta, alle famiglie che non possono accedere ai prezzi del libero mercato, al problema della denatalità e delle giovani coppie che trovano nel problema casa un ostacolo spesso insormontabile e per evitare agli anziani l’incubo dello sfratto. La residenza sociale, diffusa e integrata nel tessuto urbano, riduce i fenomeni di emarginazione e di esclusione e favorisce integrazione e controllo sociale.
-Ruolo degli Spazi pubblici
elemento strutturante della città, affermazione della sua funzione collettiva, espressione della vita democratica. Il loro uso, se esteso a tutte le categorie di utenti ( e non selezionato per fasce di reddito), rappresenta una forma di risarcimento sociale. La loro dotazione, condiziona fortemente la qualità della vita, va quindi assicurata e quantificata nelle leggi nazionali per assicurare le dotazioni minime di servizi in tutto il territorio Le leggi regionali specifichino ed integrino quantità e funzioni anche attraverso un sistema perequativo che ne assicuri la realizzazione e renda indifferente il regime proprietario alla destinazione d’uso dei Piani.
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Tutela delle risorse naturali e attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio, con particolare attenzione: 1) ad un’equilibrata gestione delle risorse essenziali, della rete dei principali ecosistemi e della matrice ambientale di fondo; 2) al riconoscimento giuridico del paesaggio quale componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale, e fondamento della loro identità; 3) all’integrazione dei valori paesistico-ambientali nella pianificazione urbanistica e territoriale; 4) alla partecipazione del pubblico nella definizione e realizzazione delle politiche paesaggistiche.
- Gestione dei servizi primari che garantisca il controllo pubblico,
l’erogazione a prezzi accessibili e la qualità. Acqua, trasporti, energia devono avere bilanci complessivi e non solo contabili, che si sostengano mettendo in stretta relazione politiche urbanistiche, ambientali, gestionali, per evitare le attuali inefficienze prodotte dall’assenza di politiche integrate.
E’ di primaria importanza la tutela dell’acqua dall’inquinamento e dallo spreco.
L’EUROPA dovrebbe costruire una Carta Europea dei Diritti Urbani
per favorire e promuovere:
politiche urbane che creino condizioni di socializzazione, integrazione, parità costruendo attraverso la partecipazione una nuova civiltà urbana che si opponga al restringimento degli spazi democratici e collabori al superamento dello squilibrio urbano attraverso la costruzione di nuove centralità periferiche.
la pianificazione di area vasta
necessaria alle strutture territoriali di "tipo" metropolitano, dotate di minore gerarchia, maggiore diffusione di poli di eccellenza, di una mobilità intensa e pluridirezionale, che si vanno affermando
per effetto delle trasformazioni economiche, tecnologiche e di stile di vita. E’ utile, all’interno della politica di armonizzazione, la definizione di strumenti di "pianificazione di area vasta" aventi un solido impianto finalizzato ad individuare per ogni singola "area" una strategia comune alla crescita economica equilibrata delle diverse sue parti, alla localizzazione degli impianti sovracomunali, alla definizione dei bisogni infrastrutturali e alla difesa del territorio.
una politica della mobilità
che si fondi su regole comuni e sull’assegnazione di risorse a programmi efficaci che oltre a scoraggiare l’uso del mezzo di trasporto individuale su gomma (limiti, vincoli, tassazione, ecc.) attivi strumenti in grado di garantire una maggiore mobilità per tutti in sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e del territorio (mobilità collettiva efficiente, piste ciclabili, car sharing, ecc.) per decongestionare le città e i nodi di accesso e uscita dalle aree urbane.
Collabora a questo obiettivo un’azione volta a rafforzare il trasporto su ferro e sull’acqua, fra cui il corridoio Adriatico che con il collegamento all’asse Venezia Budapest e con l’estensione dell’Europa ai paesi dell’Est rende promettenti gli scambi economici, turistici, culturali fra le coste orientale e occidentale.
Città Amica Rete di Architetti-Urbanisti Aprile 2004